Se la curiosità è femmina, i videogames sono maschi. Gli stereotipi di genere e i luoghi comuni, stavolta, c’entrano davvero poco. A rivelare la maggiore attrattiva esercitata dai videogiochi sul genere maschile è una ricerca condotta dalla Yale University. La motivazione potrebbe essere biologica. Nessuna questione di gusti, dunque, ma una più elevata predisposizione al gaming dei ragazzi.
L’indagine, portata avanti da un team di ricercatori coordinati da Marc Potenza, ha coinvolto 108 persone con un’età media di 21 anni: 68 maschi e 40 femmine. A loro è stato chiesto di giocare per 30 minuti a dei videogiochi online. Prima di iniziare, e al termine della sessione, i partecipanti sono stati sottoposti a una risonanza magnetica. Questa ha evidenziato come negli uomini la zona cerebrale legata alla ricompensa si fosse attivata maggiormente rispetto a quella della controparte femminile. La traduzione è relativamente semplice: il meccanismo neurale dei maschi li rende più vulnerabili allo sviluppo della dipendenza da gaming.