Una delle questioni da sempre più dibattuta per il sistema operativo Android è senza dubbio quella della sicurezza.
Ci sono due schieramenti netti: uno che privilegia l’uso dell’antivirus, mentre l’altro lo rinnega totalmente. Ma dove sta la verità?
Ebbene, nessuno dei due schieramenti ha pienamente ragione. Di certo la situazione rispetto a qualche anno fa è decisamente cambiata. In particolare, il numero degli utenti che utilizzano dispositivi mobili con Android è cresciuto esponenzialmente.
Gli hacker hanno capito che il mercato degli smartphone è in crescita e di conseguenza le possibilità di rubare dati, o truffare qualcuno, sono enormemente più alte rispetto al passato. Inoltre, il potenziamento dei nostri dispositivi ha reso possibile svolgere molte più operazioni da mobile, rendendoci più vulnerabili all’attacco da parte di hacker per i nostri dati sensibili.
Dato che le minacce provengono essenzialmente da errori relativi all’utente, che scarica applicazioni di dubbia provenienza e concede autorizzazioni non necessarie, le soluzioni sono due. Da una parte, per l’utente più esperto, che possiede una conoscenza avanzata delle impostazioni della privacy e della gestione delle applicazioni, l’antivirus potrebbe essere anche superfluo. Dall’altra invece abbiamo l’utente medio, che usa il telefono ma presta poca attenzione a ciò che scarica e ciò che autorizza. In questo caso sarebbe utile avere un antivirus, sia per stare certi di non combinare guai, ma soprattutto per evitare scomodi inconvenienti.