RFID – parte prima

I TAG RFID SI TROVANO ORAMAI OVUNQUE, SPESSO A NOSTRA INSAPUTA. CERCHIAMO DI CAPIRE COME FUNZIONANO 

RFID (Radio Frequency Identification) è un sistema basato su due componenti:

un transponder, detto anche TAG, che contiene l’informazione, e un lettore e/o scrittore (che per brevità chiameremo solo “lettore”), in grado di operare su di esso tramite un antenna captatrice. 

L’RFID è simile al codice a barre, in quanto i dati di un’etichetta vengono acquisiti da un dispositivo ottico che li trasmette a un database.

L’RFID, tuttavia, presenta alcuni aspetti che, in applicazioni specifiche, apportano un automatismo di livello superiore, velocizzando i processi ed eliminando gli errori umani, con un’efficienza maggiore rispetto ai sistemi che utilizzano il codice a barre.

Uno dei principali vantaggi è che i dati contenuti nei tag RFID possono essere letti al di fuori della linea di vista, mentre i codici a barre devono essere allineati con uno scanner ottico.

TIPOLOGIE

La prima differenza da fare è tra tag passivi, attivi e semiattivi.

I tag passivi non sono alimentati e quindi ricevono energia dal lettore. Questo trasmette energia al tag fornendogli, per via elettromagnetica, la potenza necessaria per operare e restituire le informazioni. I tag passivi sono i più piccoli, semplici ed economici, a discapito delle prestazioni. In particolare non funzionano se non sono interrogati dal lettore, non possono essere usati se il tag ed il lettore hanno alte velocità relative e la distanza di trasmissione varia da qualche centimetro a solo qualche metro, a seconda della frequenza di trasmissione utilizzata.

I tag attivi sono invece auto alimentati e quindi possono essere sempre in funzione. Questo rende possibile, ad esempio, monitorare parametri fisici e memorizzarne le misure anche quando nessuno le sta leggendo. La trasmissione può essere iniziata anche dai tag stessi e le distanze raggiungibili vanno dalle decine di metri alle decine di chilometri, oltre al fatto che funzionano anche in caso di alte velocità relative tra tag e lettore.

Nel mezzo ci sono i tag semi-attivi (che, per par condicio, sono anche chiamati semi-passivi). Contengono una fonte energetica indipendente per alimentare i circuiti, ma sono in grado di trasmettere solo quando interrogati dal lettore perché non hanno un trasmettitore integrato: devono usare il campo generato dal lettore per effettuare la trasmissione.

Il maggior vantaggio rispetto ai tag passivi è l’aumento della distanza di trasmissione, che supera la decina di metri (tipicamente 15 metri), dovuta alla capacità di funzionare con livelli più bassi di potenza del segnale.

Applicazioni RFID

La tecnologia RFID viene utilizzata in diversi settori per automatizzare i flussi aziendali:

  • Gestione delle scorte
  • Tracciamento delle risorse
  • Identificazione del personale
  • Controllo dell’accesso in aree riservate
  • Gestione della catena di approvvigionamento
  • Prevenzione della contraffazione
  • L’importanza del progetto pilota

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